In copertina:
Composizione con le immagini delle due cattedrali di Velletri e di Frascati;
in basso, i confini della futura unione delle due diocesi
a cura della Redazione
a cura della Redazione
Carissimi,
siamo arrivati al terzo anno del cammino sinodale che rispetto al programma condiviso con le altre Chiese che sono in Italia corrisponde ad un passaggio particolarmente significativo. Il terzo anno ci fa entrare nella fase detta “sapienziale” che invita a mettere al centro l’atteggiamento del “discernimento”. I primi due anni sono stati fortemente caratterizzati dallo sforzo continuo di generare, a partire dalla parola di Dio (cfr. Lc 10,38-42), tante esperienze di ascolto che hanno contribuito in realtà a mettere in evidenza diverse peculiarità che rappresentano la nostra comunità e ad indirizzarci nell’operare già un primo discernimento. Fin dall’inizio del cammino è emersa la necessità di abbattere quei muri invisibili che a volte sorgono fra di noi e che ci impediscono di realizzare un’autentica esperienza di comunione facendoci correre il rischio di vivere da “separati in casa”.
L’ascolto generato dalla disponibilità a metterci in gioco nella carità reciproca ci sta permettendo di conoscerci un po’ di più e di scoprire i doni particolari che portano con se le tante realtà di cui si compone la nostra Chiesa diocesana. Ci ha aiutato a dare il primato alla carità lo stile a cui abbiamo improntato i rapporti fra di noi, soprattutto attraverso le “conversazioni nello Spirito” che hanno animato i diversi momenti di incontro e di confronto. Ci siamo detti più volte che quello delle “conversazioni nello Spirito” costituisce un tesoro su cui continuare ad investire. Abbiamo costatato che ci accomunano con le altre Chiese che sono in Italia tante “emergenze”, ne sottolineiamo alcune: la cura delle relazioni; la necessità di far crescere nella comunità la partecipazione di tutti nel segno della corresponsabilità; l’attenzione nei confronti delle diverse generazioni e in particolare dei giovani; lo sguardo aperto verso il mondo con l’atteggiamento di una Chiesa in uscita, protesa a dialogare con tutti e a farsi prossima alle situazioni di indigenza che contraddistinguono questo nostro tempo; la formazione umana ed ecclesiale dei diversi operatori pastorali, ecc.
In tutto questo, mentre ci domandavamo come attivare dei possibili percorsi di discernimento, è arrivata all’inizio del mese di settembre da parte di Papa Francesco la nomina al sottoscritto di vescovo di Frascati. È evidente che si tratta di un passaggio che coinvolge tutta la comunità diocesana in quanto, come recita la lettera di nomina si tratta di una “unione in persona episcopi” delle due sedi episcopali di Frascati e di Velletri-Segni.
Assume a questo punto ancora più significato l’Assemblea Diocesana di inizio anno pastorale a cui abbiamo dato il titolo di “Una comunità di comunità. Al cuore delle relazioni” che si terrà nei giorni di venerdì 20 e sabato 21 ottobre alla quale siamo tutti invitati.
Il 20 ottobre l’assemblea si svolgerà nel pomeriggio a Velletri in Cattedrale e sarà aperta a tutti. Ci aiuterà a riprendere il cammino e ad orientarlo il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Fin da adesso ringrazio il Cardinale per la grande disponibilità e attenzione dimostrata nei confronti della nostra Diocesi. Il 21 ottobre invece ci ritroveremo al mattino, con una significativa rappresentanza delle nostre comunità presso il Centro di Spiritualità “S. Maria dell’Acero”.
La speranza è che, come già lo scorso anno, l’Assemblea Diocesana possa costituire soprattutto un tempo di comunione da cui ripartire insieme con lo sguardo proteso in avanti nella capacità rinnovata di lasciare spazio alla voce dello Spirito Santo perché sia Lui solo ad indicarci la strada.
Saremo confortati e accompagnati anche quest’anno da un’icona biblica, quella dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-53). Guardando a quei discepoli chiediamo al Signore che anche il nostro possa essere un tempo di gioia conseguenza del fatto che stiamo imparando sempre più a riconoscerLo lungo un cammino che ci vede “andare verso casa”, al cuore della nostra esperienza di fede, dove è possibile ritrovarsi fratelli e sorelle in Cristo e portare questo annuncio straordinario a tutti.
Buon cammino!
“Liberi di scegliere se migrare o restare”
Papa Francesco ha dedicato al tema della libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra il suo messaggio per la centonovesima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che quest’anno è stata appunto intitolata “Liberi di scegliere se migrare o restare” e sarà celebrata il 24 settembre. Egli ha iniziato la sua riflessione con due esempi biblici: la fuga della Sacra Famiglia in Egitto, frutto non di una decisione volontaria, ma della volontà di Erode di uccidere il Bambino; la migrazione di Giacobbe e i suoi discendenti da Canaan in Egitto con il bestiame e tutti loro beni, causata da una grave carestia.
«Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune».
Per il pontefice bisognerebbe recuperare l’ideale della prima comunità cristiana, che pare così distante dalla realtà odierna: «Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,44-45). Per fare della migrazione una scelta davvero libera, ci si dovrebbe sforzare di garantire un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Per questo, i Paesi di origine devono essere messi nelle condizioni di assicurare tutto ciò, senza trovarsi depredati delle proprie risorse naturali e umane e senza ingerenze esterne mirate a favorire gli interessi di pochi. Nel mentre che si concretizzi un futuro così, per non lasciare fuori nessuno da una comunità occorre fare proprie le parole di Gesù: «Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36).
Papa Francesco ha proposto questa preghiera:
Dio, Padre onnipotente,
donaci la grazia di impegnarci operosamente
a favore della giustizia, della solidarietà e della pace,
affinché a tutti i tuoi figli sia assicurata
la libertà di scegliere se migrare o restare.
Donaci il coraggio di denunciare
tutti gli orrori del nostro mondo,
di lottare contro ogni ingiustizia
che deturpa la bellezza delle tue creature
e l’armonia della nostra casa comune.
Sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché possiamo manifestare la tua tenerezza
ad ogni migrante che poni sul nostro cammino
e diffondere nei cuori e in ogni ambiente
la cultura dell’incontro e della cura.
Il Simbolo del 2023 è Un Fiume Possente
“Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa”. (Isaia 43:19)
Il profeta Isaia proclama: “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa”. (Isaia 43:19) La biodiversità si sta perdendo a un ritmo mai visto dall’ultima estinzione di massa. Il futuro dei giovani è minacciato dagli effetti a cascata della perdita di biodiversità e dei cambiamenti climatici.
L’urgenza cresce e dobbiamo fare la pace visibile con la Terra e sulla Terra, mentre la giustizia ci chiama al pentimento e a un cambiamento di atteggiamento e di azioni. Quando ci uniamo al fiume della giustizia e della pace con gli altri si crea speranza invece di disperazione.
Da secoli ormai la Città di Velletri riconosce la protezione di Maria Madre delle Grazie sua Patrona e ne ricorda con solennità la sollecita materna protezione ogni 26 agosto. In questa stessa data cade anche il genetliaco del nostro vescovo Stefano Russo.
La Diocesi intera si unisce in preghiera e con cuore grato lo affida alla protezione della nostra Madre celeste. In questo giorno a Lei dedicato, Le chiediamo di accompagnarlo nel suo ministero perché possa sempre indicare e guidare, con spirito di sapienza e prossimità di padre, il popolo lui affidato.
Nel mese di agosto l’Ufficio diocesano Beni Culturali e Arte sacra,
la Biblioteca e l’Archivio Storico Diocesani saranno chiusi al pubblico.
Contatti per urgenze e/o esigenze particolari:
beni.culturali@diocesi.velletri-segni.it
Il Museo Diocesano chiude al pubblico dal 1 al 24 agosto;riapre venerdi 25 agosto.
Contatti per visite su richiesta (aperture su prenotazione):
museo@diocesi.velletri-segni.it | 339 345 4186
La Direzione dell’Ufficio diocesano BCE