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6 e 7 ottobre – Preghiera e digiuno per la pace

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Conferenza Episcopale Italiana:
le Chiese in Italia si uniscono alla preghiera per la pace 
L’appello del Papa: per il 6 e il 7 ottobre preghiera e digiuno per implorare la pace nel mondo

 

La Presidenza della Cei, raccogliendo l’appello pronunciato ieri mattina dal Papa durante la messa di apertura dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, invita le comunità ad unirsi alla preghiera del Rosario di domenica 6 ottobre e a vivere la giornata di preghiera e di digiuno del 7 ottobre.

Ogni giorno aumentano i pezzi di questa guerra mondiale che si abbatte su diversi popoli e numerosi luoghi, spesso dimenticati. Non dobbiamo stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra: ognuno è chiamato a fare Una preghiera per la pace a Santa Maria Maggiore e una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo. Ad annunciare, a sorpresa e fuori testo, queste due iniziative, che compirà di persona, è stato il Papa. Parlando a braccio durante l’omelia della messa in piazza San Pietro, Francesco ha esortato i partecipanti alla sessione conclusiva del Sinodo a “volgere lo sguardo al mondo”. “Ce n’è bisogno – ha spiegato – mentre fuochi di guerra continuano a sconvolgere popoli e nazioni”. “Domenica prossima – ha poi annunciato – mi recherò nella basilica di Santa Maria Maggiore per pregare il Rosario e per rivolgere alla Vergine un’accorata supplica. Chiedo anche a voi di unirvi a me in quella occasione. Il giorno dopo, 7 ottobre, vi invito a vivere una giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo”.

Ottobre 2024 – n. 218

Numero di Ottobre disponibile in tutte le parrocchie della Diocesi di Velletri- Segni
e in alcune parrocchie della Diocesi di Frascati; nella sezione Allegati è presente la copia digitale.
In copertina:
Missione in Papua Nuova Guinea di
Padre Tomas Ravaioli, IVE

Missionario in Papua Nuova Guinea
Padre Tomas in passato ha collaborato
nella parrocchia della Cattedrale di san
Clemente in Velletri, per chi volesse contattarlo
e magari anche fargli pervenire un aiuto
può farlo scrivendo a questo indirizzo:
tomasravaglioli@ive.org

18 e 19 ottobre 2024 – Assemblea Interdiocesana “Pellegrini di Speranza, artigiani di Pace”

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DIOCESI SUBURBICARIE DI VELLETRI – SEGNI E DI FRASCATI
Carissime/i,
ormai si va sempre più definendo il cammino unitario delle nostre due Diocesi, per questo motivo vivremo quest’anno l’Assemblea Interdiocesana “Pellegrini di Speranza, artigiani di Pace”, appuntamento per noi inedito in quanto vedrà la compartecipazione dei fedeli e dei delegati delle diocesi di Velletri-Segni e di Frascati alla quale vi invito come comunità venerdì 18 e sabato 19 ottobre 2024.
Venerdì 18 ottobre ci ritroveremo alle ore 17,30 nella cattedrale di Frascati e, come già lo scorso anno, la prima giornata sarà aperta a tutti coloro che vorranno partecipare. Interverrà a portarci un contributo Mons. Erio Castellucci, vicepresidente della CEI e membro del Comitato nazionale del Cammino Sinodale delle Chiese che sono in Italia.
Sabato 19 ottobre alle ore 9,00 i delegati delle parrocchie si ritroveranno a Villa Campitelli (Frascati) e all’Acero (Velletri-Segni) per i lavori di gruppo che vivranno attraverso l’esperienza della Conversazione nello Spirito.
È importante tenere sempre viva questa modalità di incontro a partire dalla Conversazione nello Spirito per far sì che tutto ciò che facciamo, a livello di comunità particolare e a livello di comunità allargata sia all’insegna di una comunità che si ritrova nello stile dell’ascolto. Di fatto, il Cammino Sinodale non è “una parentesi pastorale”, ma un processo e uno stile ecclesiale sempre nuovo da apprendere per promuovere comunità cristiane sempre più fedeli a Dio e all’uomo. Infatti, in questi anni di Cammino Sinodale è stata evidenziata la necessità di trovare dei luoghi dove si faccia e ci si senta famiglia, perché anche le persone che incontrano la comunità cristiana facciano questa esperienza bella di famiglia.
All’interno di questo processo si inserisce il cammino pastorale delle nostre Chiese locali: i primi due anni del Cammino Sinodale sono stati fortemente caratterizzati da tante esperienze di ascolto a partire dalla Parola di Dio (cfr. Lc 10,38-42), che hanno contribuito a mettere in evidenza diversi aspetti della nostra comunità e ad indirizzarci nell’operare un primo discernimento. Il terzo anno siamo entrati nella fase detta “Sapienziale” che ci ha invitato a mettere al centro l’atteggiamento del “discernimento” durante il quale abbiamo evidenziato delle proposte di rinnovamento pastorale specifiche delle due diocesi, ma anche delle convergenze su cui lavorare insieme:
  • Creare rete;
  • La corresponsabilità di tutta la comunità per cercare di ravvivare gli organismi di partecipazione;
  • La formazione umana integrale;
  • I giovani;
  • La comunità come famiglia.
Inseriti nel processo sinodale delle Chiese che sono in Italia, quest’anno continueremo il nostro cammino attraverso la cosiddetta Fase Profetica che ci accompagnerà fino al Giubileo del 2025. Si è sempre sottolineato che il Cammino sinodale si intreccia con l’ordinarietà della vita delle comunità e con le linee pastorali che ogni diocesi si dà. Un primo aspetto importante è che ogni diocesi, alla luce del percorso di discernimento compiuto, possa vivere una sua fase profetica diocesana portando a maturazione quelle scelte, collegate alla propria realtà, che possono già essere decise e messe in atto nella Chiesa locale.
L’icona biblica proposta per la Fase Profetica sarà sul tema della Pentecoste, del dono dello Spirito per la missione (Atti degli Apostoli 1,8.12-14; 2,1-13) e farà da sfondo durante l’Assemblea e nei lavori dei prossimi mesi.
Tra le convergenze prioritarie emerse dalle sintesi della Fase Sapienziale di entrambe le diocesi, la Formazione umana integrale è la proposta concreta di rinnovamento pastorale individuata come quella da cui partire per attuare poi anche le altre. Per questo motivo anche in preparazione alla prossima Assemblea Interdiocesana, c’è stato un incontro formativo il 13 settembre, rivolto al Consiglio Pastorale diocesano di Velletri – Segni, ai Consigli presbiterali delle diocesi di Velletri- Segni e di Frascati e alle commissioni sinodali delle due diocesi, con l’intervento di Mons. Valentino Bulgarelli, dal titolo: “La Formazione umana integrale nel Cammino Sinodale della Chiesa” e ci sarà un altro incontro già programmato il 3 ottobre, rivolto ai facilitatori che hanno guidato i gruppi di lavoro nelle precedenti assemblee e a coloro che saranno facilitatori nelle proprie comunità, con l’intervento del prof. Pierpaolo Triani, dal titolo: “Il facilitatore a servizio della comunione”. Inoltre, il 29 settembre si è tenuto l’incontro con i referenti delle Pastorali Giovanili delle due diocesi per identificare quei passi di sviluppo che possono dare indicazioni di prospettiva per un cammino unitario degli uffici di Pastorale Giovanile.
Rimanendo nell’ottica della Formazione, tenendo presente le convergenze emerse da entrambe le diocesi e quanto ci ha detto Mons. Valentino Bulgarelli durante l’incontro dello scorso 13 settembre (sul Sinodo ci  sarebbe molto da dire, una cosa però permettetemi di dirla… con i vescovi si decise di mettere al centro le chiese locali, cioè le protagoniste del cammino sinodale sono le chiese locali e al centro ci sono delle strutture che non impongono, non dirigono, non ordinano ma servono le chiese locali, quindi tra un po’ potremmo dirci che, se il cammino sinodale è stato fruttuoso, è perché le chiese locali hanno intrapreso un percorso), la formazione sulla corresponsabilità, in particolare di coloro che fanno parte degli organismi di partecipazione, è il fulcro del protagonismo delle chiese locali nel Cammino Sinodale per questo motivo ci lavoreremo nella prossima Assemblea.
Nel cammino che stiamo facendo è necessario che ci ricordiamo sempre di metterci in ascolto in un atteggiamento di carità fra noi affinché lo Spirito possa manifestarsi e indicarci la strada. Ma la cosa più grande che sta accadendo e che stiamo imparando è che ormai non possiamo fare a meno di trovarci insieme in un cammino sinodale e in una sinodalità che significa avere quello sguardo e quel cuore allargato che, prima di tutto all’interno della comunità, ci chiamano ad accoglierci gli uni gli altri e a guardare all’altro come un tesoro, come un dono, affinché la comunione non sia solo una parola bella ma sia la nostra vita, il nostro modo di vivere, il nostro trovarci come famiglie in Cristo e come famiglie di Cristo.
L’augurio che faccio a tutti noi è di essere artigiani di pace nelle nostre comunità camminando insieme verso il Giubileo del prossimo anno come pellegrini di speranza.
A questo proposito vi comunico che le celebrazioni eucaristiche inaugurali del Giubileo per le nostre diocesi le avremo sabato 28 dicembre alle ore 18.00 nella Cattedrale di Frascati e domenica 29 dicembre alle ore 17.30 nella Cattedrale di Velletri. Un’altra data significativa che segnalo fin da adesso è quella del 22 marzo 2025 quando come comunità interdiocesana ci recheremo in pellegrinaggio giubilare a Roma.
Nel salutarvi, assicuro a tutti voi la mia preghiera e chiedo le vostre per me.
Il vostro Vescovo Stefano

20 ottobre: Giornata Missionaria Mondiale

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA XCVIII GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2024
Andate e invitate al banchetto tutti (cfr Mt 22,9)

Cari fratelli e sorelle!

Per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno ho tratto il tema dalla parabola evangelica del banchetto nuziale (cfr Mt 22,1-14). Dopo che gli invitati hanno rifiutato l’invito, il re, protagonista del racconto, dice ai suoi servi: «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (v. 9). Riflettendo su questa parola-chiave, nel contesto della parabola e della vita di Gesù, possiamo mettere in luce alcuni aspetti importanti dell’evangelizzazione. Essi si rivelano particolarmente attuali per tutti noi, discepoli-missionari di Cristo, in questa fase finale del percorso sinodale che, in conformità al motto “Comunione, partecipazione, missione”, dovrà rilanciare la Chiesa verso il suo impegno prioritario, cioè l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo.

1. “Andate e invitate!”. La missione come instancabile andare e invitare alla festa del Signore

All’inizio del comando del re ai suoi servi, ci sono i due verbi che esprimono il nucleo della missione: “andate” e “chiamate” nel senso di “invitate”.

Riguardo al primo, va ricordato che in precedenza i servi erano stati già inviati a trasmettere il messaggio del re agli invitati (cfr vv. 3-4). Questo ci dice che la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio. Instancabile! Dio, grande nell’amore e ricco di misericordia, è sempre in uscita verso ogni uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno, malgrado l’indifferenza o il rifiuto. Così Gesù Cristo, buon pastore e inviato del Padre, andava in cerca delle pecore perdute del popolo d’Israele e desiderava andare oltre per raggiungere anche le pecore più lontane (cfr Gv 10,16). Egli ha detto ai discepoli: “Andate!”, sia prima sia dopo la sua risurrezione, coinvolgendoli nella sua stessa missione (cfr Lc 10,3; Mc 16,15). Per questo, la Chiesa continuerà ad andare oltre ogni confine, ad uscire ancora e ancora senza stancarsi o perdersi d’animo di fronte a difficoltà e ostacoli, per compiere fedelmente la missione ricevuta dal Signore.

Colgo l’occasione per ringraziare i missionari e le missionarie che, rispondendo alla chiamata di Cristo, hanno lasciato tutto per andare lontano dalla loro patria e portare la Buona Notizia là dove la gente ancora non l’ha ricevuta o l’ha accolta da poco. Carissimi, la vostra generosa dedizione è l’espressione tangibile dell’impegno della missione ad gentes che Gesù ha affidato ai suoi discepoli: «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28,19). Continuiamo perciò a pregare e ringraziare Dio per le nuove e numerose vocazioni missionarie per l’opera di evangelizzazione sino ai confini della terra.

E non dimentichiamo che ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente, così che tutta la Chiesa esca continuamente con il suo Signore e Maestro verso i “crocicchi delle strade” del mondo di oggi. Sì, «oggi il dramma della Chiesa è che Gesù continua a bussare alla porta, ma dal di dentro, perché lo lasciamo uscire! Tante volte si finisce per essere una Chiesa […] che non lascia uscire il Signore, che lo tiene come “cosa propria”, mentre il Signore è venuto per la missione e ci vuole missionari» (Discorso ai partecipanti al convegno promosso dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, 18 febbraio 2023). Che tutti noi, battezzati, ci disponiamo ad andare di nuovo, ognuno secondo la propria condizione di vita, per avviare un nuovo movimento missionario, come agli albori del cristianesimo!

Tornando al comando del re ai servi nella parabola, l’andare va insieme con il chiamare o, più precisamente, l’invitare: «Venite alle nozze!» (Mt 22,4). Ciò lascia intravedere un altro aspetto non meno importante della missione affidata da Dio. Come si può immaginare, quei servi-messaggeri trasmettevano l’invito del sovrano con urgenza ma anche con grande rispetto e gentilezza. Allo stesso modo, la missione di portare il Vangelo ad ogni creatura deve avere necessariamente lo stesso stile di Colui che si annuncia. Nel proclamare al mondo «la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 36), i discepoli-missionari lo fanno con gioia, magnanimità, benevolenza, frutto dello Spirito Santo in loro (cfr Gal 5,22); senza forzatura, coercizione, proselitismo; sempre con vicinanza, compassione e tenerezza, che riflettono il modo di essere e di agire di Dio.

2. Al banchetto. La prospettiva escatologica ed eucaristica della missione di Cristo e della Chiesa

Nella parabola, il re chiede ai servi di portare l’invito al banchetto per le nozze di suo figlio. Tale banchetto riflette quello escatologico, è immagine della salvezza finale nel Regno di Dio, realizzata fin d’ora con la venuta di Gesù, il Messia e Figlio di Dio, che ci ha donato la vita in abbondanza (cfr Gv 10,10), simboleggiata dalla mensa imbandita «di cibi succulenti, di vini raffinati», quando Dio «eliminerà la morte per sempre» (Is 25,6-8).

La missione di Cristo è quella della pienezza dei tempi, come Egli ha dichiarato all’inizio della sua predicazione: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino» (Mc 1,15). Così, i discepoli di Cristo sono chiamati a continuare questa stessa missione del loro Maestro e Signore. Ricordiamo in proposito l’insegnamento del Concilio Vaticano II sul carattere escatologico dell’impegno missionario della Chiesa: «Il periodo dell’attività missionaria si colloca tra la prima e la seconda venuta di Cristo […]. Prima appunto della venuta del Signore, il Vangelo deve essere annunziato a tutte le nazioni» (Decr. Ad gentes, 9).

Sappiamo che lo zelo missionario nei primi cristiani aveva una forte dimensione escatologica. Sentivano l’urgenza dell’annuncio del Vangelo. Anche oggi è importante tener presente tale prospettiva, perché essa ci aiuta ad evangelizzare con la gioia di chi sa che «il Signore è vicino» e con la speranza di chi è proteso alla meta, quando saremo tutti con Cristo al suo banchetto nuziale nel Regno di Dio. Mentre dunque il mondo propone i vari “banchetti” del consumismo, del benessere egoistico, dell’accumulo, dell’individualismo, il Vangelo chiama tutti al banchetto divino dove regnano la gioia, la condivisione, la giustizia, la fraternità, nella comunione con Dio e con gli altri.

Questa pienezza di vita, dono di Cristo, è anticipata già ora nel banchetto dell’Eucaristia, che la Chiesa celebra su mandato del Signore in memoria di Lui. E così l’invito al banchetto escatologico che portiamo a tutti nella missione evangelizzatrice è intrinsecamente legato all’invito alla mensa eucaristica, dove il Signore ci nutre con la sua Parola e con il suo Corpo e il suo Sangue. Come ha insegnato Benedetto XVI, «in ogni Celebrazione eucaristica si realizza sacramentalmente il radunarsi escatologico del Popolo di Dio. Il banchetto eucaristico è per noi reale anticipazione del banchetto finale, preannunziato dai Profeti (cfr Is 25,6-9) e descritto nel Nuovo Testamento come “le nozze dell’Agnello” (Ap 19,7.9), da celebrarsi nella gioia della comunione dei santi» (Esort. ap. postsin. Sacramentum Caritatis, 31).

Perciò, siamo tutti chiamati a vivere più intensamente ogni Eucaristia in tutte le sue dimensioni, particolarmente in quella escatologica e missionaria. Ribadisco, a tale  proposito, che «non possiamo accostarci alla Mensa eucaristica senza lasciarci trascinare nel movimento della missione che, prendendo avvio dal Cuore stesso di Dio, mira a raggiungere tutti gli uomini» (ivi, 84). Il rinnovamento eucaristico, che molte Chiese locali stanno lodevolmente promuovendo nel periodo post-Covid, sarà anche fondamentale per risvegliare lo spirito missionario in ogni fedele. Con quanta più fede e slancio del cuore, in ogni Messa, dovremmo pronunciare l’acclamazione: «Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta»!

In questa prospettiva, nell’anno dedicato alla preghiera in preparazione al Giubileo del 2025, desidero invitare tutti a intensificare anche e soprattutto la partecipazione alla Messa e la preghiera per la missione evangelizzatrice della Chiesa. Essa, obbediente alla parola del Salvatore, non cessa di innalzare a Dio in ogni celebrazione eucaristica e liturgica l’orazione del Padre nostro con l’invocazione «Venga il Tuo regno». E così la preghiera quotidiana e particolarmente l’Eucaristia fanno di noi dei pellegrini-missionari della speranza, in cammino verso la vita senza fine in Dio, verso il banchetto nuziale preparato da Dio per tutti i suoi figli.

3. “Tutti”. La missione universale dei discepoli di Cristo e la Chiesa tutta sinodale-missionaria

La terza e ultima riflessione riguarda i destinatari dell’invito del re: «tutti». Come ho sottolineato, «questo è al cuore della missione: quel “tutti”. Senza escludere nessuno. Tutti. Ogni nostra missione, quindi, nasce dal Cuore di Cristo per lasciare che Egli attiri tutti a sé» (Discorso ai partecipanti all’Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie, 3 giugno 2023). Ancora oggi, in un mondo lacerato da divisioni e conflitti, il Vangelo di Cristo è la voce mite e forte che chiama gli uomini a incontrarsi, a riconoscersi fratelli e a gioire dell’armonia tra le diversità. Dio vuole che «tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4). Perciò, non dimentichiamo mai, nelle nostre attività missionarie, che siamo inviati ad annunciare il Vangelo a tutti, e «non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 14).

I discepoli-missionari di Cristo hanno sempre nel cuore la preoccupazione per tutte le persone di ogni condizione sociale o anche morale. La parabola del banchetto ci dice che, seguendo la raccomandazione del re, i servi radunarono «tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni» (Mt 22,10). Inoltre, proprio «i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi» (Lc 14,21), vale a dire gli ultimi ed emarginati della società, sono gli invitati speciali del re. Così, il banchetto nuziale del Figlio che Dio ha preparato rimane per sempre aperto a tutti, perché grande e incondizionato è il suo amore per ognuno di noi. «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Chiunque, ogni uomo e ogni donna è destinatario dell’invito di Dio a partecipare alla sua grazia che trasforma e salva. Bisogna solo dire “sì” a questo dono divino gratuito, accogliendolo e lasciandosi trasformare da esso, rivestendosene come di una “veste nuziale” (cfr Mt 22,12).

La missione per tutti richiede l’impegno di tutti. Occorre perciò continuare il cammino verso una Chiesa tutta sinodale-missionaria a servizio del Vangelo. La sinodalità è di per sé missionaria e, viceversa, la missione è sempre sinodale. Pertanto, una stretta cooperazione missionaria risulta oggi ancora più urgente e necessaria nella Chiesa universale come pure nelle Chiese particolari. Sulla scia del Concilio Vaticano II e dei miei Predecessori, raccomando a tutte le diocesi del mondo il servizio delle Pontificie Opere Missionarie, che costituiscono i mezzi primari «sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna» (Decr. Ad gentes, 38). Per questo, le collette della Giornata Missionaria Mondiale in tutte le Chiese locali sono interamente destinate al Fondo universale di solidarietà che la Pontificia Opera della Propagazione della Fede poi distribuisce, a nome del Papa, per le necessità di tutte le missioni della Chiesa. Preghiamo il Signore che ci guidi e ci aiuti ad essere Chiesa più sinodale e più missionaria (cfr Omelia nella Messa conclusiva dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 29 ottobre 2023).

Rivolgiamo infine lo sguardo a Maria, che ottenne da Gesù il primo miracolo proprio ad una festa di nozze, a Cana di Galilea (cfr Gv 2,1-12). Il Signore offrì agli sposi e a tutti gli invitati l’abbondanza del vino nuovo, segno anticipato del banchetto nuziale che Dio prepara per tutti alla fine dei tempi. Chiediamo ancora oggi la sua materna intercessione per la missione evangelizzatrice dei discepoli di Cristo. Con la gioia e la premura della nostra Madre, con la forza della tenerezza e dell’affetto (cfr Evangelii gaudium, 288), andiamo e portiamo a tutti l’invito del Re Salvatore. Santa Maria, Stella dell’evangelizzazione, prega per noi!

Roma, San Giovanni in Laterano,
25 gennaio 2024, festa della conversione di San Paolo

FRANCESCO

Copyright © Dicastero per la Comunicazione – Libreria Editrice Vaticana

Comunicazione del Vescovo per l’inizio dell’anno pastorale

A tutti i Sacerdoti e Diaconi,
Ai Religiosi e alle Religiose,
A tutte le Comunità Parrocchiali
Carissimi fratelli e sorelle,
dopo il periodo delle ferie estive – comunque impegnato dalle attività educative parrocchiali e diocesane e dai festeggiamenti patronali in varie città della diocesi –, ci apprestiamo ad iniziare un nuovo anno pastorale che sarà contraddistinto da importanti eventi. In quest’anno, infatti, arriveranno a delle tappe decisive i processi sinodali, sia delle Chiese che sono in Italia che della Chiesa universale, e, insieme a tutte le Chiese del mondo, celebreremo il Giubileo del 2025.
All’interno di questi eventi e processi si inserisce anche il cammino pastorale della nostra Chiesa locale di Velletri-Segni, ormai sempre più in comunione con la Chiesa di Frascati.
Il primo importante appuntamento di questo cammino insieme è, senz’altro, L’Assemblea Interdiocesana che vivremo il 18 e 19 ottobre 2024, la quale continua nel solco del processo sinodale e che quest’anno vedrà la compartecipazione dei fedeli e dei delegati di tutte e due le diocesi unite nel mio servizio di pastore comune.
  • Venerdì pomeriggio 18 ottobre l’appuntamento sarà a Frascati, in cattedrale, e sono invitati i fedeli delle due diocesi. Interverrà Mons. Erio Castellucci, vicepresidente della CEI e membro del Comitato nazionale del Cammino Sinodale delle Chiese che sono in Italia.
  • Sabato mattina 19 ottobre i delegati delle parrocchie si ritroveranno a Villa Campitelli (Frascati) e all’Acero (Velletri-Segni) per i lavori di gruppo.
Quest’evento è anticipato da altri appuntamenti che ci daranno la possibilità di prepararlo al meglio:
  • Venerdì 13 settembre: un incontro congiunto tra i Consigli Presbiterali, le Commissioni Sinodali di entrambe le Chiese locali e il Consiglio Pastorale Diocesano di Velletri-Segni. Interverrà Valentino Bulgarelli, Segretario del Comitato Nazionale del Cammino Sinodale.
  • Giovedì 3 ottobre tutti i facilitatori, che interverranno nei gruppi dell’assemblea, vivranno un momento formativo, aiutati dal prof. Pierpaolo Triani.
A quest’ultimo appuntamento sono invitati anche tutti i parroci e i diversi collaboratori parrocchiali, perché il servizio del facilitatore non si esaurisca al solo momento delle assemblee diocesane, ma possa dare il suo contributo anche nella vita ordinaria della diocesi e delle parrocchie. Infatti, tutti (sacerdoti, diaconi e laici) dobbiamo acquisire questa nuova mentalità e questo modo di procedere nei nostri organismi di partecipazione.
Per quanto riguarda il nostro cammino diocesano – suggerito dalle recenti Assemblee diocesane, accolto dagli organismi di partecipazione (il Consiglio Pastorale diocesano) e discusso nel Consiglio Presbiterale –, nella prospettiva della realizzazione del progetto delle Zone Pastorali, sono previsti anche alcuni avvicendamenti di presbiteri nelle nostre parrocchie.
In particolare: 
A Velletri (dove le parrocchie interessate appartengono tutte alla stessa Zona Pastorale):
  • don Felice Sergio Aumenta verrà nominato parroco della parrocchia di Santa Maria del Carmine.
  • don Alessandro Milani verrà nominato parroco della parrocchia di San Paolo.
  • don Sebastian Valancherry verrà nominato parroco della parrocchia del Ss.mo Nome di Maria.
  • don Teodoro Beccia coadiuverà l’attività pastorale della parrocchia Cattedrale di San Clemente come vicario parrocchiale. 
La città di Artena – costituita di fatto già da un anno in Unità Pastorale con le tre parrocchie di Santa Croce, Santo Stefano e Santa Maria di Gesù affidate a don Franco Diamante – vedrà l’arrivo di don Claudio Sinibaldi come co-parroco dell’Unità Pastorale, con don Franco Diamante parroco moderatore. 
Colleferro, parrocchia Maria SS. Immacolata.
Con il raggiungimento del 75° anno di età, Mons. Franco Fagiolo darà le dimissioni da co-parroco della parrocchia di Maria SS. Immacolata in Colleferro. Don Christian Medos resterà in servizio con il ruolo di parroco. Pertanto, Don Simone De Marchis verrà nominato Vicario parrocchiale della suddetta parrocchia.
Le date di questi avvicendamenti sono in fase di definizione, ma già da subito chiedo alle comunità interessate di attivarsi, perché la ripresa delle attività pastorali dopo la pausa estiva possa avvenire in maniera ordinaria e in comunione tra i presbiteri che si susseguono nel servizio.
Affidiamo l’inizio di questo nuovo anno pastorale e questi avvicendamenti alla preghiera e alla protezione dei santi patroni delle Chiese di Velletri-Segni e Frascati e, in particolare, all’intercessione della Ss.ma Madre di Dio, affinché in tutto possiamo sempre fare la volontà del Signore ed essere buoni e credibili testimoni del Vangelo.
Assicurando costantemente le mie preghiere per voi chiedo per me le vostre.
       il vostro Vescovo Stefano

Domenica 29 settembre: Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

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Dal Messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata domenica 29 settembre 2024, sul tema: “Dio cammina con il suo popolo”:

Cari fratelli e sorelle!

Il 29 ottobre 2023 si è conclusa la prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ci ha permesso di approfondire la sinodalità intesa come vocazione originaria della Chiesa. «La sinodalità si presenta principalmente come cammino congiunto del Popolo di Dio e come dialogo fecondo di carismi e ministeri a servizio dell’avvento del Regno» (Relazione di Sintesi, Introduzione).

L’accento posto sulla sua dimensione sinodale permette alla Chiesa di riscoprire la propria natura itinerante, di popolo di Dio in cammino nella storia, peregrinante, diremmo “migrante” verso il Regno dei cieli (cfr Lumen gentium, 49). Viene spontaneo il riferimento alla narrazione biblica dell’Esodo, che presenta il popolo d’Israele in cammino verso la terra promessa: un lungo viaggio dalla schiavitù alla libertà che prefigura quello della Chiesa verso l’incontro finale con il Signore.

Allo stesso modo, è possibile vedere nei migranti del nostro tempo, come in quelli di ogni epoca, un’immagine viva del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna. I loro viaggi di speranza ci ricordano che «la nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo» (Fil 3,20).

Le due immagini – quella dell’esodo biblico e quella dei migranti – presentano diverse analogie. Come il popolo d’Israele al tempo di Mosè, i migranti spesso fuggono da situazioni di oppressione e sopruso, di insicurezza e discriminazione, di mancanza di prospettive di sviluppo. Come gli ebrei nel deserto, i migranti trovano molti ostacoli nel loro cammino: sono provati dalla sete e dalla fame; sono sfiniti dalle fatiche e dalle malattie; sono tentati dalla disperazione.

Ma la realtà fondamentale dell’esodo, di ogni esodo, è che Dio precede e accompagna il cammino del suo popolo e di tutti i suoi figli di ogni tempo e luogo. La presenza di Dio in mezzo al popolo è una certezza della storia della salvezza: «Il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà» (Dt 31,6). Per il popolo uscito dall’Egitto tale presenza si manifesta in forme diverse: una colonna di nube e di fuoco indica e illumina la via (cfr Es 13,21); la tenda del convegno, che custodisce l’arca dell’alleanza, rende tangibile la vicinanza di Dio (cfr Es 33,7); l’asta con il serpente di bronzo assicura la protezione divina (cfr Nm 21,8-9); la manna e l’acqua (cfr Es 16-17) sono i doni di Dio al popolo affamato e assetato. La tenda è una forma di presenza particolarmente cara al Signore. Durante il regno di Davide, Dio rifiuta di essere rinchiuso in un tempio per continuare ad abitare in una tenda e così poter camminare con il suo popolo, «da una tenda all’altra e da una dimora all’altra» (1 Cr 17,5).

Molti migranti fanno esperienza del Dio compagno di viaggio, guida e ancora di salvezza. A Lui si affidano prima di partire e a Lui ricorrono nelle situazioni di bisogno. In Lui cercano consolazione nei momenti di sconforto. Grazie a Lui, ci sono buoni samaritani lungo la via. A Lui, nella preghiera, confidano le loro speranze. Quante bibbie, vangeli, libri di preghiere e rosari accompagnano i migranti nei loro viaggi attraverso i deserti, i fiumi e i mari e i confini di ogni continente!

Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione.

Per questo, l’incontro con il migrante, come con ogni fratello e sorella che è nel bisogno, «è anche incontro con Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso. È Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito» (Omelia nella Messa con i partecipanti all’Incontro “Liberi dalla paura”, Sacrofano, 15 febbraio 2019). Il giudizio finale narrato da Matteo al capitolo 25 del suo Vangelo non lascia dubbi: «ero straniero e mi avete accolto» (v. 35); e ancora «in verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (v. 40). Allora ogni incontro, lungo il cammino, rappresenta un’occasione per incontrare il Signore; ed è un’occasione carica di salvezza, perché nella sorella o nel fratello bisognoso del nostro aiuto è presente Gesù. In questo senso, i poveri ci salvano, perché ci permettono di incontrare il volto del Signore (cfr Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Poveri, 17 novembre 2019).

FRANCESCO

Museo diocesano | visite guidate tematiche: 14, 21 e 28 settembre

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La Santa Croce nell’arte a Velletri

In occasione della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce sarà possibile assistere a visite guidate a cura dei volontari del museo con informazioni sulle opere:
Croce veliterna e Crocifisso ligneo proveniente dal Tempietto del Sangue.
Visite guidate tematiche nei giorni
14, 21 e 28 Settembre
orario 10.00 – 13.00; 16.00 – 19.00;
contributo partecipazione di 2,00 euro.
La prenotazione della visita guidata è raccomandata.
Informazioni: 339.345.41.86  museo@diocesi.velletri-segni.it

Settembre 2024 – n. 217

Numero di Settembre disponibile nelle parrocchie della diocesi.
In copertina:
Locandina della Giornata del Creato 2024

Ecclesia in Cammino